Omeopatia e fitoterapia: facciamo chiarezza!

È molta la confusione che gravita attorno a queste due pratiche mediche: in questo breve percorso faremo chiarezza analizzando le enormi differenze che sono alla base delle due forme di medicina e le confronteremo con la medicina detta “tradizionale”.

Principi generali

Addentrandosi nello studio o nell’analisi di una nuova materia, un contributo iniziale sicuramente non trascurabile può essere estrapolato dall’etimologia dei termini. In medicina (come in molte scienze) il contributo terminologico maggiore deriva dal Greco antico e dal Latino. Detto, fatto: omeopatia deriva dal greco ὅμοιος, òmoios, «simile» e πάθος, pàthos, «sofferenza»; fitoterapia dal greco φυτόν, phytón «pianta» e θεραπεία, therapéia «cura».

Nel caso dell’omeopatia, come ci suggerisce il nome, ci si basa sul principio “Similia Similibus Curentur” (si curino i simili con i simili)1,2: in pratica una determinata patologia può essere curata utilizzando preparazioni “contenenti” principi attivi di origine vegetale, animale o minerale che sono in grado di suscitare nel paziente segni e sintomi sovrapponibili a quelli generati dalla patologia stessa.

La fitoterapia (come anche l’erboristeria) prevede invece l’utilizzo di piante (fitocomplesso) o estratti di piante per la cura delle malattie. A questo punto è necessario effettuare una digressione sulle normative europee e nazionali: effettivamente in tutti gli stati membri della UE (Gran Bretagna esclusa) il termine fitoterapeuta non ha valore legale, e la fitoterapia non è una branca riconosciuta dalla biomedicina.3

Proprio come per la medicina “convenzionale”, il principio cardine su cui si basa la fitoterapia è l’ormai affermato “Contraria Contrariis Curantur” (si curino i contrari con i contrari)1: effettivamente fitoterapia e medicina convenzionale sono in realtà parenti molto vicini, tanto che moltissimi dei farmaci utilizzati ogni giorno nella medicina convenzionale derivano da fonti vegetali. Esiste infatti una branca della farmacologia, la farmacognosia (dal greco φάρμακον, pharmakon «farmaco» o «veleno» e γνῶσις, gnosis «conoscenza»), che si occupa dello studio dei prodotti di origine naturale impiegati come medicamenti o nella preparazione di medicamenti. La farmacognosia è materia fondamentale nelle Facoltà di Farmacia (o CTF) e per corsi Erboristici.4

Omeopatia: “purché se ne parli”

Il boom dell’omeopatia che si è registrato negli ultimi anni ci porta a maturare diverse riflessioni su questa pratica medica oggetto di controversie e dibattiti scientifici.

Prima di tutto: cos’è una preparazione omeopatica? Una preparazione omeopatica si ottiene a partire da una tintura madre o un macerato glicerico sottoposti a successivi passaggi di “diluizione” e “dinamizzazione”. La preparazione consta sostanzialmente di un numero di passaggi dato dal rapporto di diluizione (1:10 o 1:100). Nel caso di una preparazione con rapporto 1:100 il soluto di partenza (principio attivo) sarà quindi diluito 99 volte in diversi recipienti, a cui seguiranno 100 “dinamizzazioni” che consistono praticamente nell’agitazione del recipiente che contiene la soluzione. È facilmente intuibile che dati gli alti rapporti di diluizione, nella preparazione omeopatica finale non rimarrà alcuna traccia del principio attivo di partenza.5,6,7,8,9

Come è possibile quindi comprovare l’efficacia di un farmaco se in esso il principio attivo è di fatto assente? 5,6,7,8,9 La memoria dell’acqua è la risposta: essa è la presunta proprietà dell’acqua di mantenere un “ricordo” delle sostanze con cui è venuta in contatto.10 Secondo gli omeopati è possibile ottenere questa proprietà proprio “dinamizzando” l’acqua a ogni diluizione di nuova sostanza con cui entra in contatto. Tuttavia, non esiste alcuna prova scientifica che supporti l’esistenza del presunto fenomeno.11

Sono stati pubblicati alcuni studi che sembravano comprovare tale fenomeno, tra cui uno studio pubblicato nel 1988 sulla prestigiosa rivista Nature in cui gli autori affermavano che una soluzione di antisiero diluita 1:10 per 120 volte fosse in grado di provocare la degranulazione dei granulociti basofili, e fosse quindi dotata di attività biologica.10 I ricercatori di Nature chiesero successivamente agli autori di ripetere l’esperimento, non ottenendo tuttavia l’effetto desiderato: tali studi non poterono quindi superare la prova del doppio cieco, mancando quindi della ripetibilità necessaria per dare attendibilità scientifica ai risultati ottenuti. La rivista Nature arrivò quindi alla conclusione che lo studio era in realtà una truffa e che la ricerca di Benveniste era finanziata da una nota industria produttrice di rimedi omeopatici. L’articolo venne così presto rimosso dalla prestigiosa rivista scientifica.12,13,14,5

Fitoterapia, erboristica, omeopatia e medicina convenzionale: che confusione!

I medicinali fitoterapici sfruttano le proprietà terapeutiche di molte piante, funghi o licheni. La presente definizione è tuttavia assai generica e potrebbe suscitare confusione.

Prodotti di erboristeria, omeopatici o farmaci convenzionali di origine vegetale sono quindi fitoterapici? La risposta è: NO. Nella spiegazione di ciò ci è sicuramente d’aiuto la definizione di fitoterapico data dal Ministero della Salute:

“I medicinali fitoterapici sono tutti quei medicinali il cui principio attivo è una sostanza vegetale. Questi medicinali sono stati ufficialmente approvati dall’AIFA, che ne ha verificato la loro qualità, efficacia e sicurezza, e sono venduti esclusivamente nelle farmacie, alcuni dietro presentazione di ricetta medica ed altri come medicinali senza obbligo di prescrizione o medicinali da banco.”

In pratica le tecniche della moderna medicina hanno permesso di individuare i medicinali fitoterapici veri e propri, distinti dai prodotti di erboristeria e dalle erbe semplici. Il Ministero della Salute specifica infatti:

“I prodotti di erboristeria non hanno l’autorizzazione all’immissione in commercio e non possono essere definiti medicinali anche se talora hanno una qualche attività farmacologica.”

Nell’ammettere l’efficacia farmacologicamente attiva di molti prodotti erboristici, il Ministero della Salute prosegue raccomandando l’utente a fare un uso prudente di tali prodotti al fine di scongiurare il rischio di interazioni o effetti collaterali.15

“I farmaci omeopatici sono esenti da effetti collaterali: sono quindi i più sicuri?”

Dipende da quello che si intende per sicurezza: i farmaci omeopatici potrebbero essere privi di effetti collaterali, proprietà facilmente attribuibile visto che, come detto, a furia di diluire il principio attivo non resterebbe neanche una molecola.5,6,7,8,9Peccato che, vista la composizione del farmaco omeopatico (sostanzialmente acqua ed eventuali eccipienti), essi non siano solo esenti da effetti collaterali: a mancare sarebbe infatti anche l’efficacia terapeutica che non si distaccherebbe di molto da quella di un qualsiasi placebo.17,19 Nel “farmaco” omeopatico, in poche parole, manca la possibilità di definire uno dei principali parametri di sicurezza del farmaco: l’indice terapeutico, definito come il rapporto tra dose letale e la dose efficace.21 Il farmaco omeopatico potrebbe quindi essere privo di effetti collaterali ma lo è sicuramente di efficacia comprovata.16,18

Una review, pubblicata nel 2010 ha analizzato i case report relativi all’utilizzo dell’omeopatia, rilevando effetti avversi di vario tipo derivanti dal suo utilizzo. Tali effetti risultano essere di due tipi, indiretti e diretti. Gli effetti avversi indiretti derivano dall’abbandono delle terapie convenzionali in favore dell’omeopatia, quelli diretti derivano da eccipienti e processi di produzione poco controllati. Gli effetti riscontrati vanno da lievi disturbi fino alla morte. Il farmaco omeopatico potrebbe quindi NON essere privo di effetti collaterali ma lo è sicuramente di efficacia comprovata.16,18,20

I farmaci fitoterapici e i prodotti erboristici possono presentare effetti collaterali: sono pericolosi?

La risposta è: NO. I farmaci fitoterapici e i prodotti erboristici sono sicuri se sono assunti attenendosi scrupolosamente alla prescrizione medica o alle informazioni riportate sul foglietto illustrativo del prodotto. In particolare, il paziente DEVE:

  • Attenersi alla dose giornaliera consigliata
  • Verificare con il proprio medico curante o nelle informazioni riportate sul foglietto illustrativo:
    • Interazioni con altri farmaci
    • Eventi avversi in caso di patologie note
    • Effetti in gravidanza e allattamento
  • Riferire al proprio medico curante eventuali effetti collaterali, soprattutto se non riportati sul bugiardino.

Del resto, i suddetti prodotti presentano una attività farmacologica comprovata e come tali sono descritti da un indice terapeutico. Effettivamente molti dei farmaci che vengono utilizzati nella pratica medica tradizionale sono di derivazione vegetale, si pensi: all’Aspirina, un derivato acetilato dell’acido salicilico presente nelle piante del genere Salix; all’artemisina, un potente antimalarico estratto dall’Artemisia annua; all’Iperico, dalle comprovate proprietà antidepressive; all’efedrina, un decongestionante e broncodilatatore derivante dalle piante del genere Ephedra. Affidarsi all’omeopatia per trattare patologie croniche e gravi è pericoloso e sconsigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità; questo sia a causa degli eventuali effetti diretti derivanti dall’assunzione di prodotti omeopatici, ma soprattutto a causa degli effetti indiretti derivanti dalla sospensione delle terapie farmacologiche e cliniche di efficacia scientificamente dimostrata.20 Secondo l’OMS: “l’omeopatia non è una cura e non apporta alcun beneficio.”18

In poche parole la medicina, come le altre scienze, si basa su un metodo rigoso ed evidenze sperimentali derivanti da studi di popolazione: i trial clinici applicati oggi per definire l’efficacia e la sicurezza di un farmaco danno la certezza che, alle modalità e dosi consigliate, si sta assumendo la migliore terapia disponibile e che disastri come quello causato dalla Talidomide siano scongiurati.

Lorenzo Rossi,                                                                                                                                                                                                                  Genya’s co-founder and scientific advisor

Fonti e bibliografia

  1. Davide Vione, Perché l’omeopatia non è una scienza, CICAP. URL consultato il 05 aprile 2018 (archiviato il 4 luglio 2007).
  2. Giuseppe Fumagalli, L’ ape latina : dizionarietto di 2948 sentenze, proverbi, motti, divise, frasi e locuzioni latine ecc., Milano, Hoepli, 1987, p. 293, ISBN8820300338. Visualizzazione limitata su Google Libri: L’ape latina: dizionarietto di 2948 sentenze, proverbi, motti, divise, frasi e locuzioni latine, ecc, Hoepli, p. 293.
  3. https://it.wikipedia.org/wiki/Fitoterapia
  4. The America Society of Pharmacognosy
  5. Silvio Garattini et al., Acqua fresca: Tutto quello che bisogna sapere sull’omeopatia
  6. Rimedi omeopatici: origine – Rimedi Omeopatici, in Rimedi Omeopatici. URL consultato il 24 ottobre 2017.
  7. I rimedi omeopatici – INFOMEOPATIA, in INFOMEOPATIA. URL consultato il 24 ottobre 2017.
  8. La vera storia dell’Oscillococcinum, su medbunker.blogspot.it
  9. Analisi di prodotti omeopatici. https://web.archive.org/web/20130607180057/http://www.cbc.ca/marketplace/includes/2011/eDOIpisodes/cureorcon/labtests.pdf
  10. Dayenas, F. Beauvais, J. Amara , M. Oberbaum, B. Robinzon, A. Miadonna, A. Tedeschit, B. Pomeranz, P. Fortner, P. Belon, J. Sainte-Laudy, B. Poitevin and J. Benveniste, Human basophil degranulation triggered by very dilute antiserum against IgE (PDF), in Nature, vol. 333, nº 6176, 30 giugno 1988, pp. 816–818, DOI:10.1038/333816a0, PMID 2455231.
  11. Anonymous [John Maddox], When to believe the unbelievable, in Nature, vol. 333, nº 6176, 1988, pp. 787–787, DOI:1038/333787a0, PMID3386722.
  12. Maddox John, Randi James, Stewart Walter W., “High-dilution” experiments a delusion, in Nature, vol. 334, luglio 1988, pp. 287-290, DOI:1038/334287a0, PMID2455869.
  13. Petr Skrabanek, James McCormick, Follies and Fallacies in Medicine, Prometheus Books, 1° settembre 1990, ISBN978-0-87975-630-7.
  14. Hirst S.J., Hayes N.A., Burridge J., Pearce F.L., Foreman J.C., Human basophil degranulation is not triggered by very dilute antiserum against human IgE, in Nature, vol. 366, dicembre 1993, pp. 525-527, DOI:1038/366525a0, PMID8255290.
  15. http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?id=3617&area=farmaci&menu=med
  16. L’omeopatia è inefficace per il trattamento di qualsiasi patologia, su Il Post, 12 marzo 2015
  17. Omeopatia, “è come un placebo, nessun effetto reale dei farmaci sulle malattie”, su Il Fatto Quotidiano, 21 febbraio 2016.
  18. Homeopathy not a cure, says WHO, in BBC News, 20 agosto 2009.
  19. Omeopatia, efficace quanto un placebo, su LaStampa.it.
  20. Posadzki P., Alotaibi A., Ernst E., Adverse effects of homeopathy: a systematic review of published case reports and case series, in International Journal of Clinical Practice, vol. 66, nº 12, dicembre 2012, pp. 1178–1188, DOI:1111/ijcp.12026, PMID23163497
  21. Laurence Brunton et al., Goodman and Gilman’s Manual of Pharmacology and Therapeutics, McGraw-Hill Professional, 28 settembre 2007, p. 642, DOI:10.1036/0071443436, ISBN 978-0-07-144343-2.
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